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Fender Stratocaster Fiesta Red over 3 Tones Sunburst – Relic

Prima o poi chi si occupa di verniciatura di chitarre sa che si troverà davanti una richiesta di una finitura Relic.

Per noi non è ne la prima e non sarà l’ultima ma questa ci piace raccontarla in queste poche righe perché personalmente amo queste due finiture Fender:

  • Fiesta Red
  • Sunburst 3 toni

Mi piace tantissimo anche il mondo del Relic.

Un mondo intricato sicuramente, pieno di insidie, di giudizi e pregiudizi, perché si sa: “non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace” e il Relic, è il caso di dirlo, è un elemento estetico divisivo.

Il motivo è soprattutto uno ed è racchiuso nella massima che ho citato sopra, posso affermare che:

  • Ci sono richieste tra le più svariate e la parola “Relic” racchiude un intero universo
  • C’è chi si approccia con idee molto precise a volte troppo
  • vi è una differente percezione dei vari mood e bisogna veramente capire molto bene le richieste del committente

Cosa vuol dire Soft Relic? E Heavy Relic?

A mio, a nostro parere, questi sono aggettivi per descriverne un approccio appunto più Soft o più Heavy, ma a nostro modo di vedere è molto difficile dare a queste parole delle categorie precise e chiuse a compartimenti stagni.

Se dovessimo dare un aggettivo alla parola “Relic” il più azzeccato per noi sarebbe “casuale”.

Per noi il Relic è casuale, accidentale proprio perché se è così è poi reale, vero, non artefatto.

Anche noi di chitarrepersonalizzate.it lo abbiamo capito a nostre spese, più che altro a suon di prove, consigli di Amici Colleghi, confronti e studio.

Dobbiamo dirlo, la nostra ricerca, il nostro focus non è incentrato sulle finiture Relic ma ci divertiamo tantissimo quando dobbiamo lavorarci ed è proprio il caso di questa Fender Stratocaster American Standard del 2010 in finitura Fiesta Red sopra un Sunburst 3 toni (Heavy Relic?).

Stratocaster American Standard 2010 – Fiesta Red over 3 tones Sunburst (Heavy Relic)

La Fender Stratocaster alla quale abbiamo cambiato look era di colore nero (Jet Black) e non presentava difetti di sorta.

La prima azione che abbiamo attuato dopo un check iniziale dello strumento è stata la verniciatura.

Togliere lo spesso strato di vernice poliuretanica prima e di fondo poi non è stato un gioco da ragazzi, abbiamo utilizzato le seguenti tecniche:

  • Asportazione materiale con levigatrici rotorbitali
  • Levigatura manuale

E’ molto importante in questa fase asportare completamente lo strato di vernice e di fondo e far riaffiorare il legno, occorre utilizzare un’attenzione particolare quando si lavora il body per salvaguardarne lo shape.

Una volta che il body in Ontano è stato completamente sverniciato abbiamo proceduto con la fase di lavaggio e pulizia per poi applicare le giuste mani di fondo turapori trasparente.

E’ seguita un’attenta levigatura del fondo per arrivare finalmente al Colore!

Abbiamo iniziato ovviamente con il Sunburst 3 toni, noi applichiamo queste 3 tinte:

  • Amber Transparent (su tutto il body)
  • Jet Black (su tutto lo shape)
  • Red Transparent (per completare il Sunburst)

Poi una mano di finitura trasparente è stata utilizzata per “sigillare” la finitura 3 toni.

E’ seguita un’attenta azione di carteggiatura per minimizzare gli spessori, poi l’applicazione del bianco di base (importantissimo per avere il giusto punto tinta quando si applicano colori con poca copertura) ed infine è toccato al Fiesta Red; in conclusione una mano di finitura trasparente finale per ultimare il lavoro di verniciatura.

Relic: Soft, Heavy, Aged, nitro(glicerina) ecc. ecc. …

A questo punto l’ultimo step di una verniciatura sarebbe un’attenta fase di lucidatura, l’ultima carezza data allo strumento prima della sua partenza per altri lidi.

Al contrario, se gli si vuole dare un aspetto vissuto ci si appresta a maltrattare (si fa per dire) body e manico, ma anche battipenna e hardware e tutto ciò che farà parte dello strumento finito.

Le tecniche sono molteplici, tutte più o meno esatte a seconda del traguardo che si vuole raggiungere; noi abbiamo utilizzato le seguenti:

  • Carteggiatura con levigatrice rotorbitale
  • Levigatura a mano
  • utilizzo di oggetti, punte e lame per ricreare i danni accidentali sullo strumento
  • Solventi e liquidi di galleggiamento-pigmenti per ricreare un ottimo effetto aged della vernice

Ci sono tante altre tecniche valide: l’utilizzo del fuoco è una di queste, gli sbalzi termici sono anch’essi un ottimo strumento sulle vernici monocomponenti per ricreare l’effetto crackle tipico degli smalti nitro-combinati, nitro-acrilici, sintetici.

Da queste ultime righe prendiamo spunto per parlarvi della vernice da noi utilizzata per questa Fender Stratocaster, udite udite infatti: “Non abbiamo utilizzato vernici alla nitrocellulosa!”.

L’esclamazione è dovuto al fatto che la scelta naturale sarebbe dovuta essere la vernice nitro, per tanti motivi che spieghiamo bene in questo articolo ma che abbiamo escluso non perché non ci avrebbe dato i risultati sperati, tutt’altro!

Il motivo è dovuto ad un studio portato avanti dal nostro laboratorio, durato più di 18 mesi; i nostri test ci hanno indotto ad utilizzare la vernice acrilica in base opaca e la finitura trasparente acrilica, per più motivi:

  • lo smalto acrilico in base opaca ha una struttura molecolare molto simile alle vernici nitro
  • gli spessori ad applicazione sono praticamente uguali (15-20 micron) ma con un residuo più secco ed uniforme
  • il comportamento allo shock termico è identico ma con una maggiore lavorabilità
  • l’utilizzo di speciali solventi per il galleggiamento del pigmento (per migliorare l’effetto “aged”) è possibile, con le vernici nitro NO

Infine uno strumento Relic nasce così, con il suo aspetto già vissuto anche se di nuova produzione e viene scelto per le caratteristiche estetiche che ha.

E’ giusto utilizzare una finitura trasparente acrilica per uno strumento Relic?

Proprio per questo utilizziamo la finitura trasparente lucida in base acrilica, per far sì che le qualità estetiche dello strumento vengano “protette” al meglio.

Nulla ci avrebbe vietato di utilizzare una finitura lucida alla nitrocellulosa, anzi se avessimo voluto che l’aging dello strumento continuasse in modo più rapido l’avremmo sicuramente scelta.

Scegliere una finitura trasparente acrilica (poi lavorata per ottenere l’Aging voluto) è stata una decisione presa anch’essa dopo i nostri test:

  • Anche se la finitura acrilica è bicomponente, quelle di ultima generazione (dal 2016 in poi circa) che noi utilizziamo hanno una struttura molto flessibile il che dà libertà al legno di vibrare al meglio (se vogliamo estremizzare il concetto)
  • Gli spessori sono irrisori se l’applicazione è fatta a regola d’arte
  • La lavorabilità è molto più estesa dal punto di vista tecnico rispetto ad una finitura nitro

Questo confronto era vincente negli anni ’60 e nei successivi trent’anni, perché le vernici bicomponenti utilizzate all’epoca avevano una rigidità maggiore e venivano applicate facendo spessori molto più alti.

Questo aiutava a livello estetico ma chiudeva in un involucro ermetico il body dello strumento.

Ad oggi, se si vuole fare una verniciatura a regola d’arte e “benefica” per uno strumento musicale si hanno sicuramente:

  • il giusto Know-How
  • le giuste attrezzature
  • i giusti prodotti

Prodotti che possono (e ripeto possono) essere degli ottimi sostituti alla nitro.

Una vernice che ha avuto la “fortuna” di essere “in voga” negli anni in cui sono nati strumenti iconici, che hanno fatto la storia e che amiamo alla follia!

E questa Fender Stratocaster American Standard in finitura (Aged) Fiesta Red over 3 Tones Sunburst è una dichiarazione d’Amore a Leo Fender e all’eredità che ci ha trasmesso!

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