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8 domande per Paolo Lucenò di Lucenò Guitars – Interviste di Liuteria!

Continuano gli appuntamenti con “8 Domande per” la rubrica che ci porta all’interno del bellissimo Mondo della Liuteria Italiana.

Oggi approfondiremo i punti di vista di un carissimo Amico e sapiente Liutaio, abbiamo infatti il piacere di avere qui con noi PAOLO LUCENO’ di LUCENO’ GUITARS e SP GUITARS.

Di queste ultime, ovvero di una parte della produzione SP Guitars, abbiamo già parlato in un articolo che vi invitiamo a leggere cliccando sul link di seguito:

Ma ora direi che possiamo iniziare:

1) Ciao PAOLO , innanzitutto grazie per aver accettato questa intervista, raccontaci un po’ di te, di come hai iniziato a fare questo mestiere, di come sei entrato in questa grandissima forma di Arte.

Ciao Simone. Grazie per questa intervista. Ho iniziato da bambino lo studio del pianoforte per poi passare verso i 12 anni alla chitarra. Con gli anni iniziò ad incuriosirmi la costruzione e il funzionamento dello strumento così mi dedicai allo studio di qualche testo di liuteria.Verso i 20 iniziai a lavorare come tecnico teatrale imparando la lavorazione del legno e appassionandomene. Poi circa 12 anni fa costruii il mio primo strumento con un amico, quasi per gioco, e da quel giorno non ho più smesso di costruire e riparare chitarre, trasformando un bell’hobby in un mestiere vero e proprio.

 

2) Quale è la tua filosofia costruttiva? Quali sono le caratteristiche e le peculiarità che contraddistinguono le tue chitarre? Raccontaci anche un po’ di te e del posto in cui lavori e crei.

Se riguardo indietro ai 12 anni di attività che ho svolto e volendo riassumerla in un concetto direi che mi sono sempre imposto che lo strumento successivo fosse meglio del precedente. Nei lavori artigiani e nella liuteria in genere non si finisce mai di imparare quindi bisogna di continuo cercare di alzare l’asticella della qualità. Fortunatamente, a mio parere, la liuteria della chitarra è ancora in pieno sviluppo. E’ una cosa che apprezzo molto e mi riempie di curiosità pensare a tutte le nuove soluzioni riguardo al design, incatenature, estetica, uso di legni non convenzionali e materiali alternativi per fare solo qualche esempio. Per quanto riguarda dove lavoro: ho un laboratorio nel centro di Pesaro, città dove vivo con la mia compagna Laura. Mi piace l’idea di ricreare l’ambiente di una bottega di un tempo e di condividerla con la cittadinanza. Il mio laboratorio è sempre aperto ai curiosi e chi passa davanti alla mia vetrina può tranquillamente entrare e curiosare.

 

3) Se devi citare il nome o i nomi di chi ti ha ispirato e spinto a diventare quello che sei oggi come liutaio, chi citeresti?

Sinceramente non c’è un nome in particolare a cui mi ispiro. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere e seguire dei seminari con dei nomi importanti della liuteria moderna tra i quali Hover di Santa Cruz, George Lowden, Kevin Ryan , Linda Manzer, Michael Greenfield, Dana Bourgeois e Ken Parker. Pur avendo tutti principi costruttivi differenti direi che da tutti ho imparato un profondo rispetto per l’arte che praticano e per i materiali che utilizzano. Poi abbiamo tutto un gruppo di liutai più giovani e penso a Ted Astrand, Raymond Kraut, Tom Sands e Leo Buendia tra gli altri, che hanno portato la sperimentazione delle liuteria chitarristica a dei livelli molto alti. Dopo di questi ma non per ordine di importanza vorrei citare dei nomi di liutai italiani di altissimo livello: Aldo Illotta, Max Monterosso, Mirko Borghino e Samuele Fabbri. Tutti questi e altri direi hanno dato degli spunti al mio modo di costruire ma in definitiva penso che sia fondamentale comunque raggiungere un proprio stile personale che possa imporre la propria firma allo strumento che si costruisce.

 

 

4) Quali legni prediligi per la costruzione dei tuoi strumenti? Se vuoi, raccontaci qualche aneddoto costruttivo o una fase che ti sta particolarmente a cuore nella creazione dei tuoi strumenti.

Parlando di fondo e fasce amo molto tutta la famiglia dei palissandri. Sono legni bellissimi e dalle qualità acustiche notevoli. Ho lavorato spesso il mogano con ottimi risultati e l’acero. Per il resto devo dire che il bello della costruzione della chitarra consiste nell’avere possibilità infinite di accostamento di essenze differenti. Riguardo alla fase della costruzione che amo di più è quella in cui finisco di filettare la cassa. Ho la sensazione che sia il momento in cui tiro le somme di tutto il lavoro che ho fatto in precedenza e mi dico: “ dai sei a buon punto per finire lo strumento” per poi ricordarmi un attimo dopo che c’è ancora un sacco di lavoro da fare.

 

5) Che modelli di chitarre prediligi e perché? Quali sono i modelli e i numeri della tua produzione? Se vuoi presentaceli.

Sicuramente l’OM è il modello che preferisco e la punta di tutta la mia produzione. Di acustiche produco due modelli di mio progetto: OM e Dreadnought. Riguardo al nylon costruisco Classica e un modello Crossover. Poi ho una linea di due modelli di chitarre elettriche marchiate SP Guitars ideate e costruite assieme a Simone Del Bianco, autore di questa bella intervista.

 

6) Come vedi il mondo della liuteria, nel contesto attuale? E come lo hai visto cambiare negli anni della tua professione?

Credo di essere dentro al mondo della liuteria da troppo poco per aver visto delle trasformazioni di questo settore. Quello che posso dire è che sicuramente in Italia ci scontriamo con i nomi blasonati delle grosse aziende, soprattutto americane. Di contro in Italia ci sono un sacco di liutai anche molto giovani veramente molto bravi e preparati. Penso sia un bel momento per la liuteria.

 

7) Oltre alla conoscenza e all’esperienza cosa serve per essere/diventare un grande Liutaio?

Avere qualche dubbio sicuramente aiuta. Mi spiego: da anni ormai ho messo in piedi un processo costruttivo che continuamente perfeziono. Dubitare di quello che fai, per poterlo migliorare continuamente, è di stimolo a chiedersi se la strada che intraprendi con determinate scelte costruttive sia la migliore o se ci sia qualcosa da correggere. Dubitare delle proprie conoscenze ti spinge a studiare e a porti delle domande. Credo che fare il liutaio non significhi trovare un metodo e riproporlo all’infinito ma studiare e sperimentare nuove soluzioni costruttive tese a migliorarsi.

 

8) Infine, ringraziandoti nuovamente per la gentilezza con cui ti sei prestato a questa intervista, vorrei porti un’ultima domanda: qual è il tuo modo di pubblicizzarti e far conoscere il tuo lavoro?

Sicuramente attraverso i miei social (Instagram e Facebook) e il mio sito https://lucenoguitars.com/it/ dove si possono trovare tutte le informazioni riguardo ai miei prodotti. Inoltre attraverso le svariate fiere di settore in giro per l’Italia.

 

GRAZIE MILLE PAOLO ! Se vuoi lasciare un pensiero ai followers del nostro blog dicci pure! E di nuovo complimenti per il tuo bellissimo lavoro!

Grazie mille a te Simone! Che dire, spero che questa intervista e le interviste che farai a liutai amici e colleghi, aprano un punto di attenzione importante su chi fa il mio mestiere; il Liutaio è un Artigiano della Musica, come lo sei anche tu che personalizzi e vernici strumenti. Noi Liutai creiamo uno strumento mettendoci, per quel che si può, la nostra Anima e questo sarà sempre un valore aggiunto. Ciao a tutti!

 

Non ci resta che invitarvi tutti a visitare il sito del nostro caro Amico e Liutaio Paolo Lucenò: www.lucenòguitars.com  .

La sua attività e la sua Arte donano splendidi strumenti, chitarre dal suono unico, le Chitarre Lucenò.

 

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